Questo forse sarà l’articolo più breve che scriverò, perché lo sto scrivendo con una sola mano.
E l’altra non la sto usando per quello che pensi.
“Evviva! Finalmente una bella notizia. Hai capito che la soglia di attenzione è bassa e che ci sono cose più importanti da tener d’occhio. E poi, siamo tutti al mare, quindi vai tranquillo che nessuno leggerà nulla… Aspetta, ma con l’altra mano ti stai facendo le pippe? No, chiedo perché l’ultima volta hai detto che eri nudo, quindi è lecito aspettarselo…”
Pippe mentali a parte, mi sono, come mi hanno detto i medici in Portogallo, “realmente quebrado” (ovvero “veramente rotto/sfracassato”) il mio polso sinistro. Non smetterò mai di ringraziare chi c’era in quel momento a darmi una mano, per aver avuto il polso della situazione e per avermi aiutato in un braccio di ferro costante con la sanità in un paese straniero.
Terapia dell’autoironia a parte (tutto a parte, perché quando hai dolore, hai poco tempo per concentrarti su qualcosa), volevo scrivere questo articolo per dire fondamentalmente due cose:
- Tanti auguri al primo articolo di questo blog, che, esattamente sette giorni fa, a Ferragosto, ha compiuto un anno (il sito ha compiuto gli anni ad Aprile, ma questa è un’altra storia)
- Nonostante alcuni limiti fisici e mentali, l’unico limite che abbiamo realmente sta in ciò che vogliamo fare.
“A posto, ce lo siamo giocato. Mi sa che, quando ti hanno operato al polso, si sono dimenticati di farlo dove più serviva: al cervello. Io non so più cosa devo fare con te. Sta’ a riposo come tutte le persone normali, e non ti cimentare in questi aforismi che fanno molto 2013, sotto le foto su Facebook…“
Limiti Fisici
Nonostante le mille avversità, i primi limiti che incontriamo quando vogliamo fare qualcosa li troviamo nella realtà in cui siamo. Se normalmente per fare qualcosa c’è uno standard, i limiti fisici sono qualcosa che “oggettivamente” ci impedisce di poterla fare direttamente (se questa cosa non ti è chiara, dopo c’è un esempio che dovrebbe rendere più chiaro questo concetto).
Se sono paralitico, non potrò camminare. Se sono sterile, non potrò avere figli. Se sono del Sud, sarò etichettato come quello che mangia taralli e focaccia, e soprattutto come un terrone. Ma ora, con l’evoluzione tecnologica che avanza, alcuni limiti sono stati superati (anche se, spoiler: all’essere terrone non c’è rimedio).
Alcuni esempi sono la fondazione di studi di ricerca per aiutare chi è paralitico, oppure la scoperta di metodi alternativi per il concepimento (come l’adozione o la fecondazione assistita). Insomma, ormai siamo riusciti a superare certi limiti della natura e siamo andati oltre.
A volte, però, questi limiti ci danno la possibilità di creare qualcosa di nuovo, qualcosa di rivoluzionario che può cambiare le regole del gioco e il modo in cui viviamo normalmente le cose. D’altronde, ogni problema ha varie soluzioni; tutte corrette, anche se diverse.
“Mamma mia, quella botta deve essere stata bella forte… Ma non avevi detto che doveva essere breve l’articolo? Son qua da 5 minuti, e ho già capito che mi hai fregato.“
Nietzsche – Il Superuomo e le emorroidi
Adoro Nietzsche. Il modo in cui guarda la realtà, la critica e nonostante ciò rimane il più umano degli umani. Non ti racconterò la sua filosofia, ci sono centinaia di YouTuber che l’hanno già fatto (in primis consiglio Mortebianca e Rick DuFer), oppure ci sono varie fonti che ne riassumono il pensiero. Per capirlo a fondo, è sempre meglio leggere direttamente ciò che l’autore ha scritto.
Lui si è distinto dagli altri, perché ha dato il via a un nuovo modo di scrivere. Breve e conciso nella scrittura, Nietzsche era in grado di farti capire tanto con poco, di darti una visione ampia con poche parole, di riassumere un grande pensiero in una frase.
Insomma, rompe il vecchio schema dei testi grandi e complicati, e li sostituisce con aforismi e pensieri che vanno dritti al punto in ogni situazione possibile. L’ha fatto perché era un genio del suo tempo, perché reinventa un nuovo modo di scrivere e pensa in modo diverso dagli altri, perché… aveva le emorroidi.
Nulla da togliere al suo genio, ma se non fosse stato per alcuni suoi limiti fisici, che gli impedivano “oggettivamente” (ora capisci ciò che dicevo prima?) di stare troppo tempo seduto a scrivere e concentrato su qualcosa, forse lui non avrebbe sviluppato questo modo di fare. Se scriveva poco, è perché doveva sviluppare un grande pensiero in poche parole, per dei limiti fisici che aveva.
Questa opinione è contestabile in mille modi, perché ovviamente lui non l’ha mai confermata, né è confutabile. Però non posso non pensare che oggi siamo tutti figli di Nietzsche, perché è grazie a lui che oggi, diciamo frasi come:
- “Ciò che non ti uccide, ti rende più forte“, frase detta da chiunque abbia incontrato e mi ha visto con il gesso. Stavano tutti citando Nietzsche, e forse neanche lo sapevano. O forse stavano riprendendo la citazione di Tiziano Ferro in “Sere Nere“, però la bellezza del concetto iniziale rimane, anzi… migliora.
- “Da quali stelle siam caduti per incontrarci qua oggi“. Ma ci rendiamo conto che tutte le frasi anti-sesso per antonomasia, come “Sei caduta dal cielo”, oppure “Sei una stella caduta dal cielo”, o ancora “Hai le stelle nei tuoi occhi…” e tutte le sue derivazioni, da mezzo repertorio dei Modà alle citazioni in Boris, sono figlie di Nietzsche che ci ha provato con Lou Salomé, una scrittrice che aveva varie relazioni amorose in contemporanea, e da lei ha avuto solo qualche bacio!!! Cioè… lei ha ispirato la prima parte di “Così parlò Zarathustra“, però per approcciarsi a lei, lui parla delle stelle??? MADIOÈMORTONIETZSCHE, COSA MI COMBINI?
- “Ciascuno deve organizzare il caos che ha dentro di sé“. Vuoi fare una sfida? Apri il tuo Facebook, e guarda la descrizione delle tue foto tra il 2012 e il 2016, e almeno una di esse avrà come descrizione questa esatta frase. Non ti preoccupare, lo abbiamo fatto tutti. E se non l’hai fatto, menti.
“Magari fosse così facile cancellare il passato, come un album di foto… OOOHMANONAVEVIDETTOCHEERACORTOSTOARTICOLO?“
Limiti mentali – 20 ore
Giusto per chiudere questo (ormainonpiùbreve) articolo sui limiti, mi sembra giusto parlare anche di quelli mentali.
Non si tratta di un ostacolo oggettivo, ma di uno soggettivo, che ci illudiamo spesso di avere di fronte a noi. Ebbene, siamo in un epoca in cui abbiamo l’opportunità di fare molte più cose rispetto al passato, e dove basta poco per fare tanto.
Voglio chiudere con un video da vedere, di Josh Kaufman e del suo TED talk, in cui dice che, per imparare una nuova abilità completamente da zero, bastano 20 ore. Niente scuse, niente lamentele, bastano 20 ore.
Certo, per padroneggiarla ci vuole un po’ di più, ma questa è una scusa che tutti usano per non iniziare: “Se non posso essere eccellente in qualcosa, che senso ha iniziare a farlo?“
A te, che sei arrivato in fondo a questo articolo, se hai trovato 10 minuti di tempo per leggerlo, puoi trovare il tempo di superare i tuoi limiti, essere chi vuoi essere realmente e fare ciò che vuoi fare davvero.
“E niente, mi sa che l’abbiamo proprio perso. Oh, comunque secondo me anche Ungaretti era fan di Nietzsche, sennò non si spiega “M’illumino d’immenso”, o tutti gli slogan moderni, tipo “Just Do It”, “Think Different”, oppure “Sì con riso ma senza lattosio”. Aspetta, anche in politica, “I have a dream”, “Yes, We Can” o “Presidente siamo con te”…”