Vasco e Pitagora - l'arte dell'irrazionalità

Vasco e Pitagora – l’arte dell’Irrazionalità

Siamo sempre alla ricerca della vita perfetta, senza problemi e senza complicazioni. E poi la realtà si presenta a noi con una parte irrazionale

“A’ bello, vedi che quest’anno farai trent’anni! Che ne dici se tra i buoni propositi ci mettiamo quelli di mettere la testa a posto, farsi meno seghe mentali e pensare a mettere qualcosa da parte? Dai su, chiudi sta merda, che qua bisogna pensare alle cose serie!”

Era da un po’ di tempo che riflettevo su come scrivere quello che sento, anche perché ogni volta che scrivo cerco di esprimere fondamentalmente lo stesso concetto da 17 articoli (questo è il 18esimo), ma mi rendo conto che manca sempre qualcosa, e quindi provo ad aggiungere un tassello in più con ogni articolo, come se fosse un percorso.

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Io che continuerò a scrivere sempre le stesse cose ma in modo diverso dando l’impressione di sapere quello che sto facendo

Provo sempre ad arricchire, ma è dal primo articolo cerco di dire “bisogna fare qualcosa“.

Si comincia facendo delle scelte; spesso però ci fermiamo all’apparenza perché rimaniamo abbagliati dalla bellezza, dal successo e ci dimentichiamo della realtà.

Il mondo che ci viene venduto ci dice che dobbiamo essere incredibili e darci da fare, non lasciando spazio alle lacrime per la nostra vera natura e la fortuna che abbiamo.

Spesso però questa cosa ci porta all’estremo e se arriviamo al limite poi finiamo per procrastinare, ci limitiamo a mostrare e poi finiamo solo per parlare di bla bla bla…

“Vabbe’ abbiamo capito, hai fatto lo sborone che si è autocitato… Ma che braaavo, e dove ti hanno portato tutti questi articoli? Sempre qui a fare lo stesso monologo e basta. La vuoi smettere di perdere tempo?!”

In questo momento voglio rompere questo discorso infinito, con la consapevolezza che provo un certo malessere in cui mi trovo a dire a me stesso che c’è “qualcosachenonva

Appurato che c’è qualcosa che non va e che ha rotto le palle (e non poco) fino ad ora… Come ci si convive con questa cosa, o meglio ancora come si può interrompere?

Tutti bravi a risolvere i problemi, ma nessuno pensa a come ci siamo finiti dentro?? Insensibili

I pitagorici circa 2500 anni fa hanno creato una scuola con l’obiettivo di comprendere il mondo in maniera perfetta, dove “tutto è numero” per poter spiegare qualsiasi cosa non lasciando nulla al caso e sapere come agire in ogni occasione. Tutto perfettamente bilanciato, calcolato, matematico.

Per i pitagorici tutto deve essere razionale e perfetto. E poi un giorno arrivò la radice di 2 (√2 per gli amici delle superiori) a rovinare tutto.

Oggi diremmo un bel “chissenefrega“, passeremmo al TikTok successivo e via a ballare “T’amo T’amo T’amo” di Ivana Spagna che ai problemi di oggi ci pensiamo domani. Solo che adesso il problema c’è e non può sparire magicamente (nella metafora di prima è la scoperta della radice di 2), e prima o poi va affrontato (forse…).

I pitagorici per questa scoperta dei numeri infiniti, erano sia entusiasti sia disperati. Avevano praticamente abbattuto le fondamenta del loro credo “tutto è numero” che adesso non era più utilizzabile perché i numeri sono diventati anche irrazionali, e la realtà non può esserlo (forse…).

Una chiara rappresentazione di quando sbagli a fare i calcoli e capisci di aver fatto una stronzata… Non siamo poi così diversi dai pitagorici

Tutto doveva avere un senso e doveva essere spiegato… come puoi vivere, come puoi creare una scuola di pensiero perfetta, se questa perfezione in realtà non esiste?

“Si però ma fatti i cazzi tuoi che la gente già ha mille problemi, pure tu poi metti il dito nella piaga, e ci credo che poi sei così. Anzi te lo meriti, così capisci il malessere che tu provochi agli altri, altro che…”

Ed è qui che Vasco, con le sue canzoni, riesce a spiegare in un modo tutto suo quello che è il disagio di noi esseri umani che abbiamo trovato questo vuoto, questa irrazionalità che lui prova a tradurre in un linguaggio umano e comprensibile a noi.

“Ora mi dirai che i pitagorici non sono riusciti ad usare i numeri, ma Vasco ce l’ha fatta con le sue canzoni? Tu lo sai che la gente vuole avere come esempio di vita una persona normale e non un tossico alcolizzato, si? Dove andremo a finire…”

Parlo di Vasco perché è un artista che in più modi ha dimostrato di saper smuovere delle corde che quasi nessun altro artista è riuscito a smuovere nelle persone. La comunità che lo ascolta e lo adora è unica, nonostante siano persone molto diverse sia per gusti musicali sia per vissuto.

Vasco è quello che più di tutti è riuscito a mettere il suo malessere, quella sensazione di imperfezione e di inadeguatezza costante a parole. Quando ascolti le sue canzoni si crea un momento in cui trovi una voglia di vivere che non ha eguali, nonostante il malessere c’è ed è vivo nei suoi testi.

Comprendi finalmente che quello che prima percepivi come un nemico, in realtà sei sempre tu che cerchi di smuovere le acque e di cambiare qualcosa che non va. Solo che non è un malessere che può essere espresso con le parole, e quindi finiamo con lo stare male senza sapere il perché.

Una vita piena di guai… non c’è spazio per la speranza o per l’illusione. Qui si parla della realtà nuda e cruda, quella che viviamo che ci piaccia o no, quindi meglio amarla che odiarla con tutti i suoi difetti. Dobbiamo essere noi stessi e senza aspettarci nulla in cambio non dando nulla per scontato esattamente come in una relazione. Fallo per te, nulla ti è dovuto.

Si sa che l’ingrediente segreto è sempre l’amore <3

Cerca quella irrazionalità e non fuggire da lei. Poi impara a dosare, altrimenti rischi di rimanere inghiottito da una vita spericolata. Un equilibrio per alcuni, un compromesso per altri… a me piace vederla come una scelta che facciamo ogni giorno.

Se un giorno non scegliamo, in realtà abbiamo scelto di affidarci all’algoritmo della vita. Coda, timbro, firma, passa… Ma anche qui, andare col pilota automatico nel fare cose ordinarie è necessario per non farsi sopraffare dalla leggerezza delle cose, che altrimenti perderebbero di significato e non sarebbero più così spericolate.

Rischiamo di dimenticarci cosa significa vivere, e finiamo per premere sull’acceleratore e andare… dove? Non importa, ma fai quelle scelte stupide e a volte senza senso. Ognuno deve fare il suo viaggio a modo proprio per poi raccontarlo di fronte ad un whisky al Roxy Bar.

Concludiamo ricordando che tutto queste sono metafore per dire che se fai tutto da manuale magari tutto riuscirà alla perfezione e sarà tutto fondamentalmente falso. Non esiste la vita perfetta. Fai quello che ti dice quella parte irrazionale, dove dentro ci sono infinite possibilità.

La radice di 2 esiste e la vita ci mette di fronte a mille difficoltà. Non ignorarla, perché non c’è modo di fuggire dalla realtà. Amala e goditela per quella che è stata fino a questo momento.

Tua,
unica,
sola.

“Numeri irrazionali e vita spericolata… a volte anche poeta”

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